Qualche appunto su persone che mi hanno insegnato qualcosa.

A parte naturalmente mio padre (attento raccoglitore di dati scientifici sulla preistoria, la toponomastica, i nomi di famiglia, etc. la sera dopo cena) e mia madre (persona di notevole gusto artistico e anche intuito fisico); la famiglia insegna con l'esempio,  e anche mia nonna Cornelie Malan, donna di grande cultura e esperienze internazionali (Francia, Scozia, USA,...), che mi parlava non come si parla ai bambini ma come le persone grandi.

Il mio maestro da terza a quinta elementare, Pio Pes. Mi ricordo gli esperimenti mostrati in classe (qualcuno lo ho capito solo dopo molti anni), e gli esercizi matematici che si risolvevano addirittura con 5 operazioni (molto di piu` che gli studenti delle altre sezioni).

La mia prof di Lettere del Ginnasio, Nella Bichi. Non era di quelli che compatiscono gli studenti, "poverino, e`timido,...". Leggeva e commentava in classe i temi degli studenti, criticandoli anche duramente. Per me e`stato un corso di spirito critico (capacita` importante sia nelle lettere e scienze umane che nelle scienze, e nella politica), per superare gli slogans, le frasi fatte, i luoghi comunii, etc.. Per imparare a scrivere mi aveva consigliato di leggere novelle e romanzi, cosa che non avevo mai fatto; cosa che ho fatto per un po', ma non ho mai imparato.
Al liceo (classico) non ho avuto insegnanti degni di nota, salvo quella di Storia dell'Arte, Maria Grazia Tosi, e infatti delle materie scolastiche studiavo quasi solo storia dell'arte. E per conto mio studiavo sociologia e antropologia culturale. In matematica e fisica ero sempre fra il 5 e il 6.

Il prof di fisica del primo anno di universita`, Manlio Mando`, che ha scritto un libro di esercizi ricco di osservazioni didattiche azzeccate e di problemi non banali. Mi e` rimasto il concetto che sapere la fisica vuol dire riuscire a risolvere problemi.

Roberto Magari, prof. di Algebra, che mi ha fatto capire che la matematica non era quella cosa dogmatica che mi avevano insegnato fino allora. Che una dimostrazione si puo` discutere, ce ne puo` essere diverse, piu` o meno convincenti. Che una proposizione puo` essere anche senza senso. Che uno puo` inventare tutte le algebre che vuole. Salvo scoprire che e` autocontradditoria. Che gli assiomi non sono dogmi (e tanto meno i teoremi). Il suo metodo di insegnamento era basato sull'improvvisazione. Imprevedibile, niente era scontato.

Senainon (Louis) Behanzin. Suo nonno era il re del Dahomey. Quando fu sconfitto dai Francesi, il giovane Louis fu mandato a studiare a Parigi (l'intenzione era di allevare un intermediario locale del loro potere). Qui divenne professore di matematica, e amico di altri intellettuali fra cui Zhou Enlai, col quale rimase in contatto). Quando ci fu il primo paese indipendente dell'area, che era la Guinea, ando` a Conakry dove collaboro`con Sekou Toure'. Nel 1968 (quando sono andato in Guinea) era ispettore generale delle scuole (promotore di nuovi metodi di insegnamento, temutissimo dai professori perche' se uno continuava con i metodi di insegnamento coloniali veniva trasferito in capo al mondo), diventato poi ministro dell'insegnamento a distanza. Aveva apprezzato la mia idea che si poteva fare un laboratorio per i licei con materiale trovato sui mercati. Era un gran lavoratore, e per trovarlo, io e i miei allievi andavamo a trovarlo a casa alle 6 di mattina, e lo trovavamo a battere a macchina.  Mi hanno raccontato che nel colpo di stato contro Lansana Beavogui, invece di essere imprigionato o ammazzato come gli altri politici, e`stato spedito in Dahomey, il suo luogo di origine, riconoscendo il lavoro fatto a favore dell'educazione.

Amilcar Cabral. L'ho sentito solo una volta, a una conferenza al politecnico (dove lavoravo). In un ambiente pieno di retorica antiimperalista diceva " imperalismo? noi non usiamo queste parole, ma dei problemi che interessano i nostri contadini". Diceva anche che gli studi tecnici e scientifici, e l'esperienza come meccanico, servono anche a strutturare il pensiero in modo piu` razionale e efficace. E` una delle persone, che insieme a Nguyen Khac Vien (medico vietnamita, editor di Etudes Vietnamiennes e membro del parlamento vietnamita) e Imre Marton (sociologo ungherese e africanista, fra i pochi comunisti dell'Ungheria) mi hanno dato un'immagine diversa dei "comunisti", sui quali avevo dei pregiudizi. Un altro e` stato Fidel, un contadino Zapotec che mi invito` nel suo villaggio (Tlacochahuaya, nello stato di Oaxaca (Mexico)), nel 1968. .

Giulio Brautti, professore di fisica all'univ. di Bari. A Lecce c'era un'attivita` di ricerca su tecniche di fasci di elettroni ad alta intensita`, in collaborazione con lui. Aveva una grande inventiva per immaginare strumenti o altri oggetti di fisica applicata, e ogni giorno lasciava le idee precedenti per una nuova. Per questo era stato abbandonato dagli assistenti che non pubblicando non facevano carriera, ma io della carriera non me ne importava niente, e andavo dietro alle sue idee e ne suggerivo di nuove. Un lavoro sull'emissione di radiazione da fasci di elettroni in mezzi periodici non e`stato mai completato perche' c'era sempre qualche cosa di nuovo da aggiungere. Ho imparato anche a osare pensare cose strane, invece che partire aggiungendo qualcosa alle ultime novita`.

...continua