Una camminata di 3 giorni lungo il Lancangjiang (prefettura autonoma tibetana di Diqing, in Yunnan), in aprile 2002

Paola e io. Partenza da Kunming in aereo, eravamo i soli passeggeri di un Boeing 737. Arrivato a Zhongdian (in Tibetano Gyalthang) ora stupidamente ribattezzata Shangelila (sperando di attirare turisti), andiamo a dormire in un nuovo albergo al monastero di Songzhalin. Siamo i primi clienti. Il manager e` un Tibetano che parla bene Inglese (come tutti i bilingui ha piu`facilita`a imparare una terza lingua, specialmente per l'aspetto fonetico, che e` un handicap per i Cinesi Han), e mangiamo un po' di cucina tibetana.
Il giorno dopo visita al monastero e passeggiata nei dintorni. Il successivo (una spruzzata di neve, era aprile) partenza in autobus per un percorso di 8 ore fra i piu` spettacolari che abbia percorso: da 3300 metri salita a 3600, discesa a 1800, risalita a 4300, altro colle a 4300 e disa=casa a 330. Strada stretta e molto esposta, problemi all'incrocio con camion o altri autobus.

La mattina dopo a Felai si (si vuol dire tempio), un posto molto panoramico con vista sulla valle del Lancang e la montagna, in Cinese Meili xueshan e in Tibetano Kawakarpo, che si vede nella foto qui sotto, e` alto 6700 metri, mentre la valle sotto e` a 2000.
abbiamo costeggiato alcuni villaggi con campi di grano o orzo e alberi di noce, e case molto elaborate, con intarsi colorati in legno (siamo in un'area abitata da Tibetani); abbiamo curiosato in un patio e una signora ci ha invitato a entrare; sui tetti delle case c'erano antenne satellitari e bandierine votive. Il sentiero costeggiava il fiume con passaggi anche esposti (ma sempre comodo).
La sera arrivati a un villaggio dove c'era un negozietto con una camera abbiamo dormito li`. Il giorno dopo abbiamo domandato informazioni e ci hanno indicato di seguire tre bambine che andavano a scuola (per la settimana). Arrivati alla scuola e scambiato qualche convenevole con le maestre, siamo ripartiti seguendo una bialera (per i non-piemontesi un canale di irrigazione).
Passando vicino a una casa ci hanno invitato a pranzo. La nonna faceva da mangiare col nipotino sulle spalle, un fratello suonava uno strumento musicale, Mi hanno scritto l'indirizzo per mandare loro le foto, e questo indicava il luogo come "comune popolare" (e` il solo posto in cui mi e` capitato, le comuni popolari non sono piu` in uso in Cina).














e continuato il giorno dopo . Incontriamo una signora e camminiamo per un po' con lei, che arrivata al villaggio (NiNong) ci invita a cena. Qui sotto vedete la loro famiglia e la cena (hanno 3 bambini, per le minoranze etniche non vale la regola del figlio unico).



A Felai si, un villaggio con una vista spettacolare sulla valle e le montagne di fronte, c'era un alberghetto. Chi c'e` stato di recente mi ha detto che ora ce ne sono 17.
Un taxi (cioe` un'auto) ci ha portato lungo la strada verso il Tibet Occidentale (XiZang), e ci ha lasciato giu` al fiume.
Attraversato il fiume su un ponte sospeso

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Paola ha dato alla nonna un cerotto di diclofenac, e loro per ricconoscenza le hanno dato un pezzo di turchese.
Abbiamo dormito a casa loro. La sera prima di cena la nonna e altre signore hanno fatto girare una grande ruota con preghiere.
Nel vilaggio non c'era un cesuo (in Italiano cesso), si usava una pietraia vicina.
Continuando poi, attraversato il fiume su un ponte sospeso, il sentiero si stacca dal fiume e risale un vallone laterale, al villaggio di Jiabi, e poi salita e discesa e salita fino a [non ricordo il nome], uno xiang (villaggio un po' piu` grande, con scuola media e ospedale). L'ospedale era spopolato. Abbiamo capito anni dopo che e` una situazione comune nelle campagne cinesi: l'ospedale costa e la gente non ha soldi e non va all'ospedale.
Da qui un autobus ci ha riportato a Deqin e da qui le 8 ore con ampi paesaggi (e strade strette e esposte) fino a Zhongdian, da qui a Lijiang e infine a Kunming. Per una serie piu` estesa di foto clikkare su questo link
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