Proiezioni

I concetti di proiezione e introiezione sono stati sviluppati dalla psicologia dinamica (Freud, Jung et al.). i contenuti (sentimenti, idee, ...)  inconsci, che confliggono con il ruolo giocato nella societa` (introiettando i suoi valori per un dato ruolo), vengono proiettati su altri, in un certo modo come per esorcizzarli; e questo doppio meccanismo serve a stabilizzare la convivenza, ciacuno gioca il suo ruolo.
Questa psicologia e`stata alla base della moderna antropologia culturale (da Malinowski in poi), e questi concetti sono stati allargati alle intere culture, all'immagine cha una cultura ha di se`stessa, mentre il negativo di questa immagine e`proiettato sulle culture "altre".  Vedere per esempio Levy-Strauss "il totemismo oggi" e Edward Said "orientalismo". (vedi anche "bagni di sangue" di Noam Chomsky)

Un esempio di questo e` l'idea che nella nostra cultura si ha del "primitivo" (o "selvaggio").
Prima dei lavori di Malinowski, Boas, Kroeber, Levy-Strauss e altri [che fra l'altro erano le mie letture al tempo del liceo, avrei volentieri fatto l'antropologo, ma era troppo difficile, meglio accontentarmi di studi piu`facili], quello che era sritto sui selvaggi era frutto di immaginazione, cioe` di un'opera di proiezione (sia che fosse per farne un quadro losco, che idilliaco (Rousseau)).
Esempio: l'immagine di un medico (nella sociata`"civile") e` di una persona razionale che usa la scienza per guarire la gente. Gli aspetti psicologici che fanno appello alla credulita`, alla influenza psicologica, alla messa in scena,
vengono proiettati sull figura dello "stregone", medico tradizionale delle culture primitive, che si immagina tutto scena e rituali e basato su superstizioni (mentre anche loro hanno i loro aspetti razionali). E` vero che c'e` una differenza, ma e` una questione di grado, di mix di vari aspetti, che e` diverso.
Il potere che da noi si pensa che e`del popolo, fra i selvaggi si pensa arbitrario e feroce, rimuovendo quello che c'e` di arbitrario da noi.
Il risultato di queste proiezioni e` che la gente e` convinta di conoscere quello che si immagina. E se sente dire delle cose in accordo con il pregiudizio ci crede e se non sono in accordo pensa che siano false.
Queste costruzioni mentali erano naturalmente utili al colonialismo.

Ma anche fra una religione e l'altra si hanno questi fenomeni dell'inconscio collettivo. Se si hanno dei precetti in una religione, l'idea che si crea e`che chi e`di un'altra religione non li rispetti. Anche se si tratta di lavarsi, di non rubare, ...
In particolare per moltii musulmani l'idea che gli altri (per es. cristiani) sono sporchi, disonesti, che le donne sono puttane, etc.
Un mio amico in Iran era andato ai bagni pubblici, e poi gli avevano fatto pagare 5 volte di piu` che agli altri, e gli spiegarono che dopo che c'era stato lui dovevano lavare tutto da cima a fondo...
E comunque c'e` una diffidenza a priori. Ricordo, quando ero giovane, fra protestanti e cattolici. Spesso una diversa abitudine viene interpretata come un sentimento di menefreghismo o di ostilita`. Questo contrasto di mentalita` meriterebbe un approfondimento a parte.
Chi parla di "radici cristiane dell'Europa" mi fa pensare alle guerre, persecuzioni e stragi che nella storia hanno caratterizzato i contrasti interni fra Cristiani, finche' si e` sviluppato un concetto di stato laico...(e da allora le guerre hanno avuto altre "giustificazioni"...).  A proposito di Cattolici e Protestanti vedere un'altra pagina.

L'"Occidente" e gli "altri".
La parola "Occidente" e` stata usata con vari significati, prima c'era l'impero romano d'occidente e di oriente, Cattolici e Ortodossi, l'Europa dell'Ovest e dell'Est, la NATO contro il Patto di Varsavia, i liberali contro i "comunisti", la cultura anglo-sassone contro quella cinese, e ora i Cristiani contro i Musulmani. Insomma i "buoni" contro i "cattivi". Spesso (specialmente in USA) in una visione moralistica e manichea.
All'universita` di Stanford, fra le piu` aperte degli USA, avevano introdotto un corso obbligatorio di "western culture": si trattava in realta` di storia degli USA. Il concetto di "Occidente" puo` essere piu` o meno ampio...
Il sistema politico basato su elezioni a partiti contrapposti, separazione dei poteri, diritti individuali, tolleranza religiosa naturalmente non funziona in modo ideale, e allora gli opposti vengono esorcizzati proiettandoli su "altri". Naturalmente i primitivi (ma ormai non serve, le colonie non ci sono piu`), gli "orientali", cioe` Cinesi, Indiani, Persiani etc. , e i "comunisti" o comunque regimi politici populisti e/o antiamericani.

E` vero che la Cina nell'800 si trovava ancora in una struttura statale simile al feudalesimo, e che dopo il disastro di un secolo di divisioni e guerre civili sta faticosamente sviluppando una governance moderna e capace di mediare i vari interessi, e ha una situazione al proposito piuttosto confusa. Tuttavia il quadro della proiezione occidentale e` di un potere assoluto e centralizzato, in cui conta un uomo solo o una cerchia ristretta odiata dal popolo, e chi esprime dubbi (o pratica una religione) ha punizioni terribili (non che tutti pensinio cosi`, ma ne ho lette di cose simili). Nei confronti della Cina poi si ha una sovrapposizione di pregiudizi contrari.
Molti aspetti vengono ascritti al maoismo, mentre sono caratteristici della cultura tradizionale, come il descrivere solo le cose belle, positive, e come l'unanimita` (nessuno vuole apparire come rompiballe, mentre da noi e` un vanto essere "controcorrente"). Un amico cinese, che pure viveva in Australia, mi diceva "se sei in viaggio e scrivi a tuo padre, gli racconti le cose belle, non le tue disavventure", e dava per scontato che questo fosse ovvio anche per me. E anche che i primi film di Zhang Yimou (in particolare Shanghai Triad) non erano stati apprezzati in Cina perche' descrivevano aspetti brutti della societa`.

Nei confronti del mondo islamico, che e`in questi tempi il principale argomento di contrapposizione,
Nell'attuale cultura urbana laico-protestante abbiamo una notevole liberta` religiosa, e l'intolleranza viene proiettata su una religione che contiene gruppi di fanatici che usano metodi che da noi si usavano quattro o cinque secoli fa. Quello che succede ora in Iraq e` terribile. Gli Occidentali se ne accorgono ora, potevano accorgersene prima in Siria (dove prima c'era una buona liberta` religiosa). E anche quando hanno armato e aiutato i Taliban in funzione antisovietica, e hanno contribuito ad abbattere i pochi regimi laici dell'area.

L'Unione Sovietica e` stata anche oggetto di proiezioni contrapposte: come dittatura assoluta che opprime tutto il popolo salvo pochi privilegiati (vedi "la fattoria degli animali" che ho letto da ragazzo, e "1984") o "patria del socialismo", potere ai lavoratori e uguaglianza. Ovviamente erano esagerate sia le une che le altre.
Con la "guerra fredda" si voleva dare a intendere, da una parte e dall'altra, che si combattese per i priopri ideali.
Poi c'e` stato il colpo di stato della mafia con Yeltsin, e le pulizie etniche e la diminuzione della vita media (comparabile a quella di Stalin), e sembrava che i Russi fossero diventati dei "nostri". Salvo recentemente riprendere accenti da guerra fredda.

All'inizio degli anni '80 c'e` stato il colpo di stato in Guinea. Sui nostri giornali ho letto accenti di soddisfazione (erano filo-Occidentali e facevano professione di fede di liberalismo economico): tutti i prigionieri politici erano stati liberati. Poco piu` in la` lo stesso articolo aggliungeva che tutti i membri della assemblea nazionale erano stati messi in galera.
(gli anni successivi sono stati disastrosi, con diminuzione della scolarita`, "privatizzazione" delle poche aziende produttive (svendute a privati che le hanno smantellate), i militari che taglieggiavano la popolazione (almeno quando ci sono stato nel 1997), ).

Erano giudizi unilaterali, i buoni contro i cattivi.
L'Arabia Saudita era fra i buoni, integralista e oppressiva piu` del cattivo Iran. Il pericolo nucleare del Pakistan veniva sottovalutato  (per non parlare di Israele), e accentuato quello dell'Iran. Si parlava di "societa` civile" che si sollevava contro Chavez (che poi vinceva i referendum), Morales e altri.

Per questo non mi sento emotivamente coinvolto quando si parla di Occidente.


introiezione e opportunismo: i "dissidenti" che ho conosciuto

commercio e diffidenza: nel commercio fra persone di diversa cultura ciascuna parte conosce le regole che vigono nella sua parte, e ignorando quelle della parte opposta, proietta su di loro come sospetto il negativo di queste regole